Marco Vinco, classe 1996. Alle spalle una formazione al liceo scientifico agli Angeli e l’esperienza di vita e di relazioni del paese di Bosco, davanti agli occhi un futuro tutto da scoprire, specialmente dopo il passo importante che ha caratterizzato la sua vita. Carissimo Marco, raccontaci di Giovedì 1 novembre 2018…
Il primo novembre è stato un giorno importante per la mia vita: ho fatto per la prima volta i voti di povertà – castità – obbedienza nell’Opera Famiglia di Nazareth, fondata da p. Igino
Marco con la sua famiglia
Silvestrelli, personaggio ben noto a coloro che vivono a Bosco, anche grazie all’attività della casa di Nazareth di Bosco. Insieme alla prima professione, ho fatto la vestizione, segno esteriore del mio cambiamento di vita. È stata una celebrazione semplice ma molto bella, nel Santuario di Monte Solane, dove riposano le spoglie di p. Igino, partecipata da parenti, da amici “nuovi” e di “vecchia data”, dal parroco don Lucio e da compaesani. La presenza della gente da Bosco mi ha fatto molto piacere soprattutto perché ho sentito vicina tutta la comunità, che ho sempre portato nel cuore.
Un passo importante dunque… e i passi importanti della vita non vengono mai dal nulla, non cadono da cielo… o forse sì?
Un momento della celebrazione
Bèh, possiamo dire che in questo caso è proprio caduta dal cielo! Scherzi a parte, le scelte importanti della vita hanno sempre bisogno di discernimento, tanto più quelle radicali come la vita consacrata. Nel mio caso, ad esempio, prima di decidermi di entrare in seminario ci sono voluti ben quattro anni da quel fatidico giorno di maggio dove ho sentito i primi germi di vocazione; seguiti da tre anni di discernimento specifico nella Congregazione che mi hanno portato a fare questo genere di scelta. Quindi non è stata una scelta “azzardata” e soprattutto è stata fatta con “compagni di viaggio” che mi hanno aiutato a comprendere sempre meglio “il mio posto nel mondo”: nella prima parte con don Lucio e nella seconda parte con il Superiore Generale dell’Opera e con i Formatori.
Tornando al 1 novembre, cos’è cambiato per te, qual è ora la tua prospettiva di vita dopo i voti?
Dal primo novembre sono diventato un consacrato: ho quindi abbandonato la vita laicale per abbracciare la vita religiosa. Le tappe per il
Un momento della celebrazione
proseguo sono ben scandite dalle Costituzioni dell’Opera: ci sono almeno quattro anni di rinnovo annuale dei voti per arrivare ai voti perpetui; successivamente, a Dio piacendo, ci sarà l’ordinazione diaconale e presbiterale. Comunque, un passo alla volta; intanto mi propongo di vivere bene questo dono giorno dopo giorno!
Oggi c’è grande difficoltà davanti alle scelte importanti della vita. Cosa ti senti di dire a chi, più o meno della tua età, si trova a dare forma alla vita attraverso scelte importanti?
Prima di tutto di porsi in maniera serena le domande sul futuro e sul senso della propria vita, di farsi aiutare da qualcuno che possa guidare queste domande e, infine, di non aver paura di agire una volta trovate delle risposte, che non saranno mai definitivamente esaustive, perché alla fine la gioia che si trova vale molto di più di mille paure.
Al termine della celebrazione con i vecchi amici
Grazie di cuore caro Marco! Grazie per il tempo che ci hai dedicato, certamente la freschezza di queste tue risposte saprà toccare il cuore di molti. Grazie per la tua testimonianza di fede e di scelta di vita. Stai certo che la comunità di Bosco ti porta al Signore nella preghiera di molti… e ance tu ricordati di noi!
La foto al termine della celebrazione