Immacolata concezione della Beata Vergine Maria
Novena in preparazione alla solennità con le parole del Magnificat
L’incontro con l’Arcangelo Gabriele, l’esperienza profonda, intima della presenza di Dio, quell’eccomi pronunciato con convinto entusiasmo. Il cuore della giovane Maria è gonfio di meraviglia e di trepidazione, e com’è naturale nasce in lei il desiderio di comunicare, di gridare la sua gioia. Questo però è molto difficile. A chi confidare un’esperienza del genere? Da chi sentirsi capiti al punto da aprire il cuore? Quando Elisabetta le parla riconoscendola come Madre del suo Signore, Maria si sente immediatamente compresa, avvolta da una sintonia profonda, e prorompe in un meraviglioso cantico di esultanza. Mediteremo le sue parole cercando di accogliere come lei la gioia di Dio nella vita, una gioia che viene dalla sua misericordia per noi e dalla salvezza che egli vuole donarci. Lasciarci guidare da Maria, Madre celeste, ci aiuti a rinvigorire il germoglio della nostra fede, perché essa diventi feconda di gioia e serenità per noi e di testimonianza evangelica per il mondo.
La novena ha questa struttura:
Un inizio comune con l’invocazione allo Spirito Santo
Una proposta per ogni giorno con la lettura di una delle espressioni del cantico di Maria e una piccola meditazione.
Una conclusione uguale per ogni giorno.
Inizio della preghiera (comune per tutti i giorni):
Invocazione allo Spirito Santo.
Lo Spirito che rese fecondo il grembo di Maria, renda vigoroso anche in noi il germoglio della fede perché produca frutti di vita nuova.
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch’è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Orazione: Illumina il nostro cuore, Signore, con lo Spirito che rese fecondo il grembo della vergine, e come rendesti fecondo il grembo di lei che obbedì alla tua Parola, fa che germoglino anche nell’umiltà del nostro cuore frutti abbondanti di vita nuova. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen
29 novembre
Le parole di Maria – Lc 1,46b-47
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
Maria non mette al centro se stessa, ma Dio. Non attribuisce la sua gioia alla sua bravura, al suo merito. La esprime, e immediatamente la riconosce come un dono. Ha incontrato Dio, e lo ha sperimentato come salvatore. Si sente amata per sempre, e per questo custodita per sempre, preservata dalla vittoria del male. Simeone le annuncerà che il male la colpirà, la farà soffrire, ma fin da ora ella è certa che la parola definitiva nella sua vita la dirà l’Amore di Dio, e questa parola sarà salvezza. Questa è la certezza che riempie il suo cuore di gioia.
Chiediamo a Maria la grazia di non mettere al centro noi stessi, i nostri progetti, le nostre paure e ansie, le nostre forze, ma di fare spazio alla presenza di Dio che tutto illumina e valorizza della nostra persona e della nostra vita
30 novembre
Le parole di Maria – Lc 1,48
Il Signore ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Maria non si inorgoglisce per quello che le è capitato. Sa che tutto quello che ha è dono di Dio, e lo riconosce. Questo non la fa sentire sminuita, mortificata, inutile. Al contrario, lei sa che questa umiltà non diventerà, davanti a Dio, umiliazione, ma spazio per accogliere il suo grande Amore. L’umiltà sarà per Maria anche beatitudine. In essa consisterà la sua fortuna, perché la farà costantemente destinataria di un immenso dono. Nell’umiltà sarà la sua felicità, perché la farà libera da se stessa e certa di essere Amata per sempre. L’umiltà sarà strada maestra per la sua realizzazione, perché nell’Amore di Dio si compirà fino alla pienezza la sua vita.
Preghiamo le Litanie dell’umiltà, invocando questo dono dal Signore, Mite ed umile di cuore, che volse il suo sguardo all’umiltà di Maria.
Invocazioni ispirate ad una preghiera scritta dal cardinale Rafael Merry del Val (1865-1930), Nunzio apostolico e poi Segretario di Stato Vaticano
O Gesù! mite ed umile di cuore, Ascoltami!
Dal desiderio di essere stimato, Liberami, o Gesù.
Dal desiderio di essere amato, Liberami, o Gesù.
Dal desiderio di essere decantato, Liberami, o Gesù.
Dal desiderio di essere onorato, Liberami, o Gesù.
Dal desiderio di essere lodato, Liberami, o Gesù.
Dal desiderio di essere preferito agli altri, Liberami, o Gesù.
Dal desiderio di essere consultato, Liberami, o Gesù.
Dal desiderio di essere approvato, Liberami, o Gesù.
Dal timore di essere umiliato, Liberami, o Gesù.
Dal timore di essere disprezzato, Liberami, o Gesù.
Dal timore di essere rifiutato, Liberami, o Gesù.
Dal timore di essere disprezzato, Liberami, o Gesù.
Dal timore di essere dimenticato, Liberami, o Gesù.
Dal timore di essere preso in ridicolo, Liberami, o Gesù.
Dal timore di essere contrariato, Liberami, o Gesù.
Dal timore di essere sottovalutato, Liberami, o Gesù.
01 dicembre
Le parole di Maria – Lc 1,49
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
Maria non ha ancora visto e toccato nulla. Dal momento dell’annunciazione è passato il tempo che serve per camminare da Nazaret fino a Gerusalemme, a casa di Elisabetta e Zaccaria. Ancora non sa cosa succederà, che cosa la aspetta, come si evolveranno gli eventi. Le grandi cose di cui parla sono per buona parte ancora solo grandi promesse, eppure Maria non dubita: sa che la fedeltà di Dio non verrà meno. Sa che chi incontra un amore così grande non può che aspettarsi grandi cose.
Spesso la nostra fiducia in Dio è corta e limitata. Piu che immaginare le sue grandi opere rischiamo di cadere nella tentazione di uno sguardo frettoloso e negativo. Ogni momento di serenità rischia di allontanarci da Dio e di chiuderci nella nostra autosufficienza. Ogni inciampo, ogni ostacolo ci fa arrabbiare e sospettare di Dio.
Lasciandoci guidare da Maria passiamo qualche istante di silenzio a ringraziare Dio per quello che ci ha donato, e chiediamo alla Madre che ci aiuti ad aprire sul presente e sul futuro uno sguardo illuminato dalla fede.
02 dicembre
Le parole di Maria – Lc 1,50
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Temere Dio non significa averne paura. La paura anzi è la nostra tentazione nei suoi confronti, come se egli fosse uno che ci porta via qualcosa, che minaccia la nostra libertà e incolumità. Al contrario, Dio ci rivolge il suo Amore, un Amore così grande, così profondo, così potente che ci intimorisce, cioè ci fa sentire piccoli, incapaci di capire, di prendere le misure della sua grandezza e del suo dono. Accorgersi che davanti a lui siamo minuscoli, ma immensamente amati ci riempie di stupore. Riconoscere che siamo piccole creature davanti ad un creatore che, nella sua immensità, ci considera importanti e desidera amarci, spalanca le porte del nostro cuore ad accoglierlo.
Nel silenzio chiediamo a Maria che ci aiuti a riconoscere la grandezza dell’Amore di Dio e a spalancare il cuore alla sua presenza, al suo Amore, alla sua Misericordia. Preghiamo il Padre nostro, la preghiera dei figli fiduciosi, abbandonati nelle braccia del Padre.
03 dicembre
Le parole di Maria – Lc 1,51
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
La superbia è la madre di tutti i peccati. Mette l’uomo nella condizione di pensare che può fare da se stesso. Colui che è catturato dalla superbia pensa di essere signore di se stesso, per questo non può avere come Signore Gesù Cristo. La superbia mette chi ne è contagiato nella condizione di pensare che è lui a dover decidere, lui a dover valutare, a dover scegliere ciò che è bene o male, vero o falso. In fondo il superbo, senza accorgersene, pretende di di fare senza Dio, di prendere il suo posto. La superbia è il peccato che il serpente suggerisce a Eva. Maria, la nuova Eva, sa che chi mette al centro se stesso non può più comprendere nulla ne della propria vita ne del mondo, perché rifiuta colui che della vita e del mondo è creatore.
Maria ha allontanato il seme della superbia dal suo cuore. Sa che nessuna creatura può vivere in modo sano e autentico lontano dal creatore. Rinnoviamo la nostra fede, rinunciando a Satana e rinnovando la nostra adesione a Cristo, Signore della nostra vita.
Rinuncio al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio.
Rinuncio alle seduzione del male, per non lasciarmi dominare dal peccato.
Rinuncio a satana, origine e causa di ogni peccato.
Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra
Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi. Il terzo giorno risuscitò da morte, salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna. Amen
04 dicembre
Le parole di Maria – Lc 1,52
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
Quando Maria pronuncia queste parole, i potenti sono tutti sui loro troni, i corrotti ordiscono le loro trame, i ricchi comandano opprimendo i poveri. Che Maria sia una sognatrice che non si rende conto della realtà? Certo che no. Il suo sguardo non è offuscato dall’ingenuità né deformato dall’entusiasmo. Maria parla in questi termini perché vede più lontano di quel che non potrebbe fare con le sole possibilità umane, e questo non perché abbia dei poteri speciali, ma perché lasciandosi abitare da Dio ne condivide la visuale. Chi condivide lo sguardo lungimirante di Dio sa che il suo regno è destinato a trionfare. Le trame dei potenti invece sono tutte destinate a corrompersi insieme a coloro che li ordiscono. Maria vede la prospettiva del regno, e questo le da la possibilità di vivere nella prospettiva del regno e di pregustarne la bellezza.
Proprio perché vede lontano, Maria vive di speranza. Lei è la donna dell’ascolto e dell’obbedienza, e per questo è anche la donna della speranza. Anzi, la sua vita e la sua intercessione sono faro di speranza per l’umanità, poiché in lei vediamo realizzate le promesse di Dio per noi. Invochiamo la sua intercessione e chiediamo che, nella sua tenerezza Materna, ravvivi in noi la speranza del bene.
Nel silenzio preghiamo anche per tutti coloro che vivono momenti di particolare disperazione e di buio, nella vita e nella fede, a causa dell’ingiustizia del mondo e delle fatiche della vita. Non preghiamo però in modo generale, cerchiamo piuttosto di presentare alla Vergine le persone che conosciamo e che, secondo noi, hanno bisogno di speranza.
05 dicembre
Le parole di Maria – Lc 1,53
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Gli occhi di Maria vedono ancora lontano, nella prospettiva del regno, dove la luce di Dio metterà a nudo la verità. Allora si scoprirà che i beni che i ricchi hanno accumulato e nei quali hanno posto la loro fiducia sono nulla. Questi ricchi si renderanno conto di rimanere a mani vuote. Al contrario gli affamati, coloro che, anche a causa dell’avidità e dell’indifferenza dei ricchi, sono rimasti privi del necessario, saranno colmati di ogni bene. Queste espressioni del canto di Maria non parlano solo della giustizia futura, ma anche della sapienza per il presente. Come lei, anche noi siamo chiamati a riconoscere che la nostra ricchezza più grande, la nostra eredità preziosa, è l’amore di Dio. Di lui, della sua grazia, della sua misericordia dobbiamo avere fame, imparando a guardare ai beni della terra con gratitudine e libertà, riconoscendoli come strumenti di sostentamento e di condivisione e non come fonte della nostra salvezza, che viene solo da Dio.
Con le parole del Salmo 16 rinnoviamo nel cuore la certezza che Maria ci indica: Dio è il nostro unico e più grande bene.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene».
Agli idoli del paese, agli dèi potenti andava tutto il mio favore.
Moltiplicano le loro pene quelli che corrono dietro a un dio straniero.
Io non spanderò le loro libagioni di sangue,
né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi: la mia eredità è stupenda.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.
06 dicembre
Le parole di Maria – Lc 1,54
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
Dio non ci dimentica. Noi ci dimentichiamo di lui, ma sempre lui ci porta nel cuore e ci soccorre. A volte gli occhi del nostro spirito non sono capaci di riconoscere la sua presenza. Abbiamo bisogno di pregare con insistenza non perché Dio sia difficile da convincere, ma perché il nostro cuore fatica molto a vedere la sua salvezza, a percorrere le strade che lui ci indica, a lasciarci condurre da lui verso il nostro bene. Maria non ha ancora davanti agli occhi la salvezza di Israele, tutto è ancora segreto, nascosto, legato alla sorte di quel bambino che in lei è solo concepito. Eppure lei ne è certa: Dio è fedele, ricorda la sua misericordia e soccorre il suo popolo. Non ci sono dubbi, solo la paziente attesa di chi confida in lui sopra ogni cosa.
Facciamo nostra l’invocazione di Maria. Nel silenzio del cuore ripetiamo le sue parole: “Come hai soccorso Israele, tuo servo, ricordando la tua misericordia, così soccorri anche me, Signore.” e la preghiera insistente apra il nostro cuore al dono di Dio
07 dicembre
Le parole di Maria – Lc 1,55
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
In Cristo Gesù, che Maria ha concepito nel grembo, noi siamo diventati familiari di Dio (Ef 2,12-22). Egli ci ha voluti come sua discendenza, ci ha fatti figli nel suo Figlio. Nelle parole di Maria possiamo allora riconoscerci. La promessa fatta ai Padri e compiuta in Cristo Gesù è anche per noi. Noi vivamo questa appartenenza profonda a Dio. Egli vuole stabilire per noi una relazione confidenziale, familiare, e dentro questa relazione vuole realizzare per noi la sua promessa di serenità, di pace, di amore, di salvezza.
Affidiamoci a Maria perché ci renda fedeli a Dio, grati per il suo amore, capaci di accogliere la sua paternità e di vivere realmente da figli suoi, testimoniando nel mondo il suo amore.
Affidamento a Maria: (possiamo ripeterlo anche l’8 dicembre)
O Maria Immacolata,
rinnovo con la tua materna intercessione le promesse del mio Battesimo.
Rinunzio per sempre a Satana, padre di menzogna, accusatore dei figli di Dio, nemico della nostra gioia.
Rinunzio ai suoi inganni, alle sue seduzioni e alle sue opere e mi consegno interamente a Gesù, segno vivo dell’amore di Dio per me.
E per essere più fedele a Lui io oggi mi affido a Te, o Maria Immacolata, mia Madre e Signora. A Te, come un figlio, io abbandono e consacro la mia vita, la mia famiglia, la mia comunità parrocchiale.
O Maria, autami a disporre sempre di me nell’obbedienza assoluta a Cristo e al suo Vangelo, diventando testimone del suo regno nelle situazioni quotidiane e giudami in ogni difficolà e tempesta della vita. E quendo giungerò all’ultimo giorno, accoglimi, o Madre di Misericordia, tra le tue braccia. Presentami a Gesù, dicendo di me:
“Questo è mio figlio, che tu mi hai dato dalla croce”.
Allora esulterà l’anima mia nel Paradiso
e canterò il mio magnificat a Dio in eterno, con te o Maria, Madre mia Immacolata. Amen
Ogni giorno si conclude con
La Preghiera di Benedetto XVI - Una decina del rosario, l’orazione.
Preghiera di Benedetto XVI
Adattamento della preghiera pronunciata da Benedetto XVI
durante l’omaggio all’Immacolata di Piazza di Spagna l’8 dicembre 2006
“Piena di grazia” Tu sei, Maria, che accogliendo con il tuo “sì” i progetti del Creatore, ci hai aperto la strada della salvezza. Alla tua scuola, insegnaci a pronunciare anche noi il nostro “sì” alla volontà del Signore. Un “sì” che si unisce al tuo “sì” senza riserve e senza ombre, di cui il Padre celeste ha voluto aver bisogno per generare l’Uomo nuovo, il Cristo, unico Salvatore del mondo e della storia. Dacci il coraggio di dire “no” agli inganni del potere, del denaro, del piacere; ai guadagni disonesti, alla corruzione e all’ipocrisia, all’egoismo e alla violenza. “No” al Maligno, principe ingannatore di questo mondo. “Sì” a Cristo, che distrugge la potenza del male con l’onnipotenza dell’amore. Noi sappiamo che solo cuori convertiti all’Amore, che è Dio, possono costruire un futuro migliore per tutti.
“Piena di grazia” Tu sei, Maria! Il tuo nome è per tutte le generazioni pegno di sicura speranza. Sì! Perché, come scrive il sommo poeta Dante, per noi mortali Tu “sei di speranza fontana vivace” (Par., XXXIII, 12). A questa fonte, alla sorgente del tuo Cuore immacolato, ancora una volta veniamo pellegrini fiduciosi ad attingere fede e consolazione, gioia e amore, sicurezza e pace.
Vergine”piena di grazia”, mostraTi Madre tenera e premurosa per gli abitanti di questa tua città, perché l’autentico spirito evangelico ne animi ed orienti i comportamenti; mostraTi Madre e vigile custode per l’Italia e per l’Europa, affinché dalle antiche radici cristiane sappiano i popoli trarre nuova linfa per costruire il loro presente e il loro futuro; mostraTi Madre provvida e misericordiosa per il mondo intero, perché, nel rispetto dell’umana dignità e nel ripudio di ogni forma di violenza e di sfruttamento, vengano poste basi salde per la civiltà dell’amore. MostraTi Madre specialmente per quanti ne hanno maggiormente bisogno: per gli indifesi, per gli emarginati e gli esclusi, per le vittime di una società che troppo spesso sacrifica l’uomo ad altri scopi e interessi.
MostraTi Madre di tutti, o Maria, e donaci Cristo, la speranza del mondo! “Monstra Te esse Matrem”, o Vergine Immacolata, piena di grazia! Amen!
Decina del rosario
Orazione:
O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.